Garbabhyangam, il massaggio alla gestante.
Nella tradizione ayurvedica viene data molta importanza alla gravidanza, Rhutumai. Un momento molto particolare e delicato a cui dedicare cure amorevoli.
Pensiamo che in India la donna in questo periodo viene considerata sacra, come una divinità.
E’ anche un periodo in cui nella donna si manifestano diversi cambiamenti, stati d’animo, ”voglie”.

Nei testi sacri, viene consigliato di assecondare le caratteristiche voglie, in quanto rappresenterebbero proprio i desideri e le necessità del feto. La presenza della nuova vita, fa sì che la donna in gravidanza venga chiamata “due cuori”, Dhvihadaya.
In Ayurveda la gravidanza viene divisa in tre fasi: 1° trimestre in cui avviene l’impianto dell’embrione, la formazione della placenta e la fase di accrescimento iniziale, periodo dominato da Kapha dosha; il 2° trimestre, caratterizzato dalla differenziazione dei vari organi e dominato da Pitta dosha; il 3° trimestre che, con l’inizio dei movimenti del feto e la preparazione alla sua espulsione è dominato da vata dosha.
Nei testi classici lo sviluppo del feto viene descritto minuziosamente mese per mese, ed è sbalorditivo come milioni di anni fa potesse essere già presente una conoscenza così accurata.
Riguardo al regime alimentare, la tradizione ayurvedica indica per ogni mese i cibi e gli integratori più adatti non solo per la madre ma anche per lo sviluppo armonico del feto.
Nel 1° trimestre è consigliata una dieta leggera e dolce perché vi è la riduzione di capacità digestiva (Agni). Dal 4° mese quando inizia la differenziazione degli organi, viene raccomandato l’uso di ghee per lo sviluppo del SNC e il riso basmati (ricco di vitamina B). Nel 3° trimestre, si aumenta la componente alimentare con qualità dolce, fredda e pesante al fine di incrementare lo sviluppo completo del feto.
Per affrontare i più comuni disturbi che possono insorgere in gravidanza l’Ayurveda offre semplici rimedi. Un sintomo comune come il vomito, viene trattato con la somministrazione di acqua calda e zenzero oppure con l’assunzione di semi di cardamomo presi al bisogno. Per affrontare la nausea squilibrio di Kapha, presente soprattutto nel 1° trimestre, è utile bere al mattino acqua calda con limone e miele o ridurre l’assunzione di cibi grassi. Lo squilibrio del dosha Vata, invece porta disturbi quali edemi e stipsi che possono essere corretti con la dieta, l’integrazione di spezie, Asana e passeggiate.

Secondo l’Ayurveda ciascuna di noi, in base al proprio Dosha dominante, vedrà aumentare o meno alcuni malesseri.
La Donna Vata non ingrasserà facilmente ma dovrà fare attenzione ad alcuni malesseri come: insonnia; stati d’ansia; sbalzi d’umore; stitichezza; la comparsa di smagliature; la secchezza della pelle.
La Donna Pitta tenderà ad aumentare di peso omogeneamente ma dovrà fare attenzione allo stomaco, il suo punto debole. Durante la gravidanza, quindi, potrebbe soffrire di bruciori di stomaco, reflusso gastro-esofageo. Anche la ritenzione idrica potrebbe essere un malessere diffuso per la futura Mamma Pitta che dovrà ricordarsi di bere molta acqua a temperatura ambiente.
La futura mamma Kapha dovrà fare attenzione al peso. Kapha, come da conformazione del suo dosha, tenderà a mangiare troppo e avere un accumulo eccessivo di peso. Un altro problema a cui dovrà porre attenzione è il rallentamento della circolazione, altro suo punto debole, che potrà essere accentuato dal peso del bimbo durante il periodo di gravidanza.
Anche il periodo post-parto non deve essere trascurato. Le cure dedicate alla puerpera nel periodo dopo il parto mirano a placare l’aumento di Vata e sono quindi concentrate su riposo, rimedi terapeutici, oleazioni con oli nutrienti e rinforzanti, su un’alimentazione nutriente e ricca di sostanze oleose. I primi mesi di vita così intimi ed importanti per madre e figlio sono, secondo la tradizione, dedicati al riposo della madre ed alla ripresa delle energie e alla costruzione del profondo legame che li unirà per sempre.
Per completare la cura della gestante, in Ayurveda viene consigliato il massaggio. In India il massaggio fa parte della quotidianità della popolazione per i tanti benefici che apporta.
Il Garbabhyangam è il massaggio alla gestante, una pratica molto antica nella filosofia orientale tramandata in India secondo le tecniche dell’Ayurveda, pratica che asseconda le necessità del corpo della futura mamma nel corso delle varie fasi. Il suo scopo è quello di accrescere la funzionalità dei muscoli e delle articolazioni, migliorare la circolazione, tonificare il corpo e rinvigorire la partoriente sul piano fisico, emozionale, mentale e spirituale.
In gravidanza viene riservato questo speciale massaggio che vede l’utilizzo di olio medicato chiamato balatailam o ghee,viene consigliato di praticarlo almeno una volta al mese a partire dal terzo mese di gravidanza e una volta a settimana verso la fine per preparare meglio il corpo alla fase di espulsione.
Grazie al massaggio in gravidanza, la futura mamma ritrova uno stato di benessere generale. Un massaggio praticato alla madre per arrecare beneficio a una determinata parte del corpo, avrà il medesimo effetto sulla medesima parte del bambino, grazie all’intima connessione fra mamma e bambino.
Alle mie clienti chiedo anche la partecipazione del futuro papà durante il massaggio per poterlo riproporre a casa contribuendo ad instaurare una relazione armoniosa e serena fra la nuova famiglia.
La nostra società ci “impone” ritmi di vita molto diversi da quelli che vivono le donne indiane, ma nel piccolo dovremmo riappropriarci del tempo e dei ritmi che scandisce la Natura. Il principale messaggio che ci trasmette l’Ayurveda è proprio, “Vivi seguendo e ascoltando la Natura”.